Qualche settimana fa, un amico mi ha chiesto scherzosamente perché mi “ammazzassi” di esercizio quasi ogni giorno. In effetti, da quando ho ricominciato, ormai lo sento come qualcosa di scontato, come mangiare, ed è diventato una mia priorità, talvolta quasi ossessiva devo ammettere.
Però quella domanda mi ha stimolato a fare qualche riflessione in più, e anche a includere il perché condivido online questa passione, specie dal momento che non lo faccio di professione e non ambisco certo a diventare un social influencer.
Per i miei figli, il motivo principale
Alcune risposte sono semplici. Come ho già condiviso più volte, fino a quando ero nei miei “twenties”, lo sport era già una parte fondamentale di me, un modo per affrontare la vita. Ma quando mi sono trasferito a Milano, tra il lavoro e la vita frenetica ho interrotto malamente, pagandone molto le conseguenze. Poi sono arrivati loro e il mio corpo mi ha dato dei segnali.
Il mal di schiena nello stare seduto o nel sollevarli, i dolori alle ginocchia quando si stava accovacciati e così via. Allora ho ricominciato e mi sono sentito meglio. Molto meglio. Ma questo non è tutto.
Vedendoli crescere ho imparato che fare il genitore è anche accettare che i nostri figli non ci appartengono e prenderanno la loro strada, ma che in molte cose non solo si ispireranno a noi, ma diventeranno letteralmente noi. Parlo di abitudini, reazioni emotive a certi stimoli e così via. Allora mi è tornato in mente di quando ero piccolo. I miei genitori non sono mai stati degli sportivi, anche se ne comprendevano l’importanza e mi hanno spinto a fare sempre sport. Tra le cose che ho desiderato e che raramente sono state possibili c’era quello di giocare in maniera sportiva con loro. Non era possibile. In più, mi si era creata una visione che gli adulti (leggasi dai 30 in su) fossero fisicamente in declino inesorabile e inevitabile.
Io ho deciso che voglio dare un’immagine diversa ai miei figli. Voglio mostrargli che si può essere fisicamente più sani anche facendo una vita da adulto lavoratore, anche non avendo più 20 anni. Voglio poterli ispirare sui benefici della disciplina e dello sport. Voglio che possano guardarmi e pensare che anche loro possono essere ogni giorno più forti e resilienti, che il lavoro fatto bene porta risultati.
Questo è stato anche un motivo per buttare qualcosa sui social, perché presto, più di quanto sicuramente mi immagino, cominceranno a guardarci dentro anche loro e magari ho la speranza che qualche traccia di quello che ho fatto ritorni da loro anche nel futuro, come promemoria.
Insomma, il motivo principale che era già noto, sono loro. Voglio essere al massimo per potergli dare il massimo e per ispirarli a fare lo stesso.
Per la mia salute psicofisica
Se escludo i figli, sicuramente il mio allenamento è anche un modo per stare e sentirmi bene, sia fisicamente che mentalmente.
Ormai, infatti, è abbastanza noto dalle evidenze scientifiche come allenarsi sia uno dei migliori (se non IL migliore) farmaco. Si avanza con l’età e le classiche problematiche vengono fuori: sindromi metaboliche varie, problemi cardiovascolari, osteoporosi. Vuoi ridurre il rischio di osteoporosi e di spaccarti un femore? Carica un po’ il bilanciere e vai di squat. Vuoi migliorare la tua sensibilità insulinica e mantenere la glicemia sotto controllo? Fai un po’ di cardiofitness. Ridurre i rischi da obesità? Fai esercizio bene.
Diciamo che questa ragione sembra ancora una volta abbastanza ovvia. Ma in realtà c’è di più. Si dice infatti “mens sana in corpore sano”, e non è solo una questione di benessere percepito. Infatti, è venuto fuori che i muscoli, quando si fa esercizio intenso, rilasciano delle proteine chiamate miochine, alla stregua del sistema endocrino, che aiutano a combattere tante cose e pare siano un potentissimo antidepressivo. Insomma, anche i benefici mentali dell’allenamento non sono poi così banali.
In questo caso, per mia natura mi piace condividere cose utili di carattere scientifico. L’ho fatto sempre e in vari ambiti, quindi mi viene naturale farlo anche nell’ambito sportivo. Per questo ogni tanto finisco sui social a condividere articoli come questo.
Per chi mi sta attorno
Quando ero piccino e si giocava a giochi di squadra, non so bene il perché, ma provavo molto piacere (con scariche di serotonina e ossitocina annesse) nell’essere non tanto quello che faceva il goal, ma piuttosto quello che aveva fatto l’assist. Forse anche per quello poi sono finito a fare il coach. Ma il punto è che nel mio cammino ho sempre provato immenso piacere e soddisfazione nel vedere persone vicine a me, sia attuali che quelle che ho incontrato nella mia vita, trovare la forza di fare qualcosa per loro grazie a un mio consiglio o ispirati da qualcosa che avevo fatto.
Ultimamente un numero che non mi aspettavo di amici e conoscenti mi scrive, anche dopo tanti anni che non ci sentiamo, dicendomi che la storia che ho messo su instagram gli ha dato quella spinta per ricominciare, per iscriversi in palestra, o per comprare una sbarra per fare delle trazioni in casa.
Altri invece magari mi hanno solo chiesto un consiglio, una scheda per iniziare o qualche spiegazione su come usare un certo attrezzo o come approcciarsi a un percorso di allenamento.
Ci sarà sicuramente qualcuno, tra i pochi che mi seguono, a cui quello che pubblico non interessa o addirittura gli potrebbe sembrare ridicolo, ma il mio focus va invece a quelli che vedono uno che ormai ha passato i 40, che lavora full time e che ha 3 figli, ma che comunque si lancia in improbabili sfide fisiche forse un po’ fuori di testa.
Però, quello che penso è che, se posso farlo io, allora lo possono fare anche quelli che mi seguono e se già diverse persone mi hanno dato questo riscontro, io voglio continuare a contribuire a far sì che sempre più persone si sentano ispirate a fare quel quid in più e si alzino dal divano e pensino di più alla loro salute e a diventare la migliore versione di loro stessi.
Per concludere
Ho voluto rispondere a questa domanda e anche a qualcosa di più, cioè le riflessioni che mi ha generato. Sicuramente quello che faccio ha sia componenti interne che esterne. Penso ai miei figli e alla mia salute, ma il motivo per essere online è legato alla volontà di diffondere spunti di apprendimento e ispirare chi magari ha bisogno di una spintarella, seppur piccola, per iniziare un cammino molto più importante.
Dunque, con questo articolo, con quelli che ho pubblicato, le mie storie su instagram e tutti i contenuti che pubblicherò, spero di avere convinto qualcuno a guardarsi dentro e che sia per la sua famiglia, per se stesso o per qualcuno che gli sta vicino, abbia preso spunto per fare quel passo e finalmente lanciarsi.
Se avrò spinto anche solo una persona con quello che ho scritto oggi, allora mi sentirò di aver fatto il mio dovere. E tu? Che aspetti a iniziare?