Titolo sensazionale, alla stregua del clickbait, no? L’ho fatto apposta perché in questo articolo voglio parlare di come lo sport, qualsiasi sport e non solo il Karate-Do, sia un modello di vita che spesso ci dimentichiamo di vedere o applicare al di fuori di quei contesti dove non sembra evidente.

Sto parlando del desiderio di avere tutto e subito, quella fallacia della mente in cui troppo spesso, la maggior parte delle persone cade senza neppure accorgersene.

Vorrei che provassi a immaginare il campione olimpionico di una disciplina che ti piace. Oppure prova a pensare al fisico perfetto che desidereresti avere. Uno sportivo, o un atleta, sanno bene che per arrivarci non si può comprare un pacchetto online da 30 euro e farlo in 2 mesi. Una persona che veste una cintura nera, generalmente guarda indietro agli anni di sudore e sacrifici che lo hanno portato ad arrivare a quel punto.

Lo sport è così, ti mette con le spalle al muro, ti dice che non ci sono scorciatoie significative, ti insegna che serve disciplina e impegno, ma soprattutto ti mostra che se investi in te stesso, ce la puoi fare. Lo sport ti mostra che puoi trovare, definire e impostare degli obiettivi che hanno senso per te e per la tua vita e ti può mostrare i progressi che fai nel tuo cammino, alle volte buttandoti giù come niente altro al mondo.

Ora, quale persona sana di mente si aspetterebbe che, partendo dal divano, possa raggiungere il livello di eccellenza massimo di uno sport in 2 mesi? Chi penserebbe di arrivare al fisico di CBum, partendo da 50 chili di sovrappeso in 1 mese, magari seguendo un bel programmino di addominali fatti con l’elettro-stimolatore comodamente seduti sul divano, guardando la TV?

La risposta a queste domande dovrebbe essere “nessuno”.

Qui sta il punto di contatto e parallelismo con tutto il resto. Ogni sogno che abbiamo, ogni percorso che realizziamo di volere mentre proseguiamo nella nostra vita, spesso è come la medaglia di un olimpionico. Il problema è che spesso siamo ancora seduti sul divano, e quindi, più andiamo avanti e più responsabilità della vita ci mettiamo sulle spalle, e più quel traguardo ci sembra lontano e irraggiungibile, e dunque decidiamo di restare seduti, a veder scorrere il tempo davanti a noi.

“Eh ma dovevo pensarci prima”… quante volte l’ho sentito dire. Io penso di no. La nostra identità, quello a cui diamo valore e le cose che ci permettono di realizzarci, non sempre emergono quando si è bambini. Anzi, molto spesso non affiorano fino a età anche piuttosto avanzate, perché prima si è estremamente vittime della vita sociale e l’influenza del mondo circostante. Vogliamo adeguarci agli standard e ci dimentichiamo di spendere tempo a capire chi siamo e cosa vogliamo.

Diventa quindi forte il desiderio di trovare qualcosa che ci porti vicino a cosa desideriamo veramente, ma che lo faccia nel più breve tempo possibile. Insomma, compriamo il pacchetto di esercizi online per gli addominali che ci promette (falsamente) di farci avere il 6-pack in 2 settimane, a prescindere dalla situazione di partenza.

Succede in tutto, soprattutto nella vita quotidiana, nel lavoro, con gli amici e con i parenti. Succede perché, a differenza dello sport, non è altrettanto facile vedere il percorso, capire che la metà è lontana, ma non irraggiungibile e che ci sono passi intermedi.

Gli sport ti costringono a delineare bene che cosa vuoi raggiungere. Ti obbligano a guardare ai tuoi limiti, quelli che puoi e quelli che non puoi superare. Ti obbliga a stabilire un percorso e ti invita a eliminare dalla tua mente i pregiudizi che possono precluderti di pensare a tutte quelle alternative che hai per raggiungere il tuo obiettivo. Magari non avevi pensato al fatto che il nuoto potrebbe darti lo stesso risultato estetico di andare a sollevare pesi, ma l’allenatore, o la tua stessa riflessione sul perché vai in palestra quel giorno, ti faranno arrivare a quella consapevolezza.

Ma allora perché non farlo anche nella vita quotidiana? Realizzare che certi sogni non possono essere realizzati in 1 mese o 2. Tuttavia, invece di rinunciare ancora prima, abbracciando la comfort zone del malessere noto, possiamo provare ad affrontarlo come uno sport, trovando quali sono gli esercizi per iniziare a sdivanarci, quali e quante opzioni abbiamo davanti a noi, e trovare degli obiettivi intermedi, vicini, che possono motivarci e aiutarci a fare quel primo passo di un investimento su noi stessi che ci condurrà, in ultima analisi, a essere più soddisfatti di noi stessi e della nostra vita e, di conseguenza, a vivere meglio.

Allora che aspetti? Qual è il sogno che stai lasciando nel cassetto a prendere polvere perché è “troppo lontano”?