Bella domanda. Da quando bazzico nel mondo del fitness e dello sport, social come Instagram mi propongono in continuazione questi “guru” che con il loro metodo brevettato promettono risultati sorprendenti in 28 giorni (alcuni in 30).
Ma funzionano davvero? Beh, la risposta non è così semplice come sembra. Bisogna innanzi tutto cercare di capire cosa si aspetta la gente (o cosa gli viene venduto).
Per esempio, può un programma di 28 giorni funzionare nel farti “spuntare” il six-pack sugli addominali? Di sicuro se il programma ti dice che quello è il risultato atteso con certezza, allora c’è già puzza di marcio. Infatti, se una persona obesa si mettesse a fare un programma di 28 giorni aspettandosi un bell’addome scolpito dopo solo 4 settimane, potremmo quasi parlare di truffa. Se poi parlano di farlo senza “dieta” o cambiare abitudini, allora è un serio campanello d’allarme.
Ebbene sì, il corpo umano ci mette un po’ a rendere “cronici” gli adattamenti dovuti all’allenamento, e sebbene 28 giorni possano dare ottimi risultati, è estremamente improbabile che un qualsiasi tipo di programma di 28 giorni possa dare risultati significativi in termini di forza, peso e così via.
Infatti, la prima reazione che ho quando vedo queste pubblicità è di fastidio. Mi sembrano delle prese in giro che purtroppo attecchiscono troppo facilmente con chi vorrebbe avere risultati senza impegno e senza lavorarci per molto tempo.
L’allenamento fisico, che sia di forza, flessibilità, resistenza o semplicemente di miglioramento estetico, quindi magari togliere il grasso che consideriamo in eccesso o che non ci piace e magari mostrare qualche striatura muscolare qua e la, richiede tempo, e probabilmente molto più di 28 giorni.
Senza inoltrarsi nella scienza di dettaglio, banalmente, c’è un limite fisiologico con cui il nostro corpo deve fare i conti in termini di quanto grasso può bruciare in un singolo giorno. C’è un limite fisico di massa muscolare che può essere costruita in un tempo specifico e determinati stimoli che sono necessari affinché ciò avvenga.
Ma soprattutto, il principio di individualità ci insegna che ognuno risponde in maniera diversa all’allenamento, dunque come può un singolo programma di 28 giorni soddisfare i bisogni di un pubblico vasto come quello dei social?
Lo sport e l’allenamento, infine, dovrebbero essere parte di uno stile di vita, non qualcosa che faccio per 28 giorni e poi me ne dimentico. Tra l’altro, il principio di reversibilità ci dice che, se anche ottenessimo dei risultati stratosferici in quattro settimane, smettendo di allenarci, questi tornerebbero al punto di partenza dopo poche settimane.
L’unica nota positiva su cui ho riflettuto è che, se una persona ha già la giusta motivazione e ha la capacità di usare disciplina, ma magari manca di preparazione o risorse per andare in palestra, questi programmi possono essere funzionali all’avvio dell’attività sportiva di una persona. In effetti, l’idea di “diventare cliente” aiuta poi a rimanere un “fedele cliente” del prodotto, in questo caso dell’allenamento, dunque questi programmi di 28 giorni possono in qualche modo aiutare le persone a cominciare.
Ma la mia domanda è: quanti di questi “guru” promuove il loro programma con l’intento di spingere le persone a continuare dopo i 28 giorni? Ai posteri l’ardua sentenza…
…insomma, lo sport è bello, allenarsi fa bene. Se un programma da 28 giorni ti può aiutare a iniziare, con l’idea di non smettere mai più, allora vai e lanciati… viceversa, se ti aspetti di fare 28 giorni di sforzo acuto e poi campare di rendita passiva, allora è meglio che trovi il genio della lampada di Aladino…