Avere obiettivi è un processo naturale dell’essere umano. Siamo così dai tempi in cui ancora andavamo a caccia di animali e raccoglievamo frutti.

Per i frettolosi, il sunto di questo articolo è: se vuoi sentirti bene e vivere meglio, lavora sui tuoi obiettivi. Qui condivido alcuni dei miei, come esempio e, perché no, come ispirazione.

Ciò che ci rende capaci di fare cose straordinarie, che ci fa andare avanti, ci fa cresce e imparare ogni giorno, anche se non ce ne accorgiamo, sono proprio gli obiettivi che ci poniamo davanti.

Uno tra i più importanti, sebbene probabilmente ovvio, è quello di vivere una vita piacevole. C’è chi usa parole come una vita felice, piena, altri usano termini più moderati come soddisfacente o gradevole. L’essenza è quella.

Una delle cose che aiuta ad avere l’energia e la spinta per sentirci bene come desideriamo, può essere proprio quello di crearsi e visualizzare degli obiettivi chiari, misurabili e tangibili, che siano negoziabili e concreti.

Cosa voglio dire?

Partiamo dall’uomo delle caverne: vedeva una mela rossa su un albero verde a 500 metri di distanza. Il cervello, sapendo che quel frutto è buona cosa per sé e per il resto del “branco”, manda un segnale. Una piccola goccia di dopamina. Improvvisamente i sensi si attivano, la visione restringe il campo e si focalizza su quel frutto, succoso e dolce, pieno di calorie e nutrienti. Allora l’uomo delle caverne inizia a camminare. Più cammina e più si stanca, ma il focus sull’albero dice al cervello di far rilasciare endorfina e il dolore sparisce. L’uomo delle caverne avanza caparbio e ogni volta che alza lo sguardo vede la mela più vicina, e ne vede altre sull’albero. La dopamina aumenta, e sente una sensazione piacevole, eccitante, quasi estasiante. Poi, dopo un lungo (e poco piacevole) sforzo, arriva all’albero. Raccoglie il frutto e lo assapora. Il sapore è delizioso. Si guarda indietro e vede in lontananza al sua famiglia e tutto il gruppo che lo saluta con eccitazione. Sente un senso di orgoglio e gioia. Sono, ossitocina e serotonina che stanno bilanciando gli sforzi fatti. L’uomo delle caverne torna vittorioso con qualcosa di buono per tutti, e si sente bene… molto bene… dannatamente bene.

Ecco, tutto questo non è cambiato, eccetto che la vita dell’uomo delle caverne era paradossalmente più semplice e per lui, vedere gli obiettivi, era abbastanza facile. Oggi, nella vita moderna, questo non succede più così facilmente e dobbiamo essere bravi e imparare a scoprire i nostri obiettivi, oppure a costruirli saggiamente in modi che ci risultano piacevoli.

Nel video dell’alba di qualche giorno fa, sto praticando Chinto, nella sua versione Kyudokan, un kata nuovo per me. Nel mondo tradizionale del Karate-do si dice che per imparare un kata, davvero, ci voglia almeno un anno, partendo dal presupposto che si abbiano le basi. Quello che sto eseguendo io è un kata abbastanza mediocre, anche perché stavo studiando lo schema e prestavo poca attenzione alla performance. Ma non è questo il punto importante.

Io so che il Karate-Do e lo sport in generale mi fanno sentire bene. Praticarlo senza obiettivi è sicuramente piacevole e utile come abitudine, ma farlo con obiettivi lo è sicuramente ancora di più. Quando ricominciai ad allenarmi, avevo uno scopo ben preciso e motivante, cioè alzarmi e giocare fisicamente coi miei figli senza avere il mal di schiena. Questa missione l’ho compiuta. Ma ora che mi sono rimesso in moto, voglio fare molto di più e voglio sfruttare le mie conoscenze nel campo del coaching sia per sentirmi meglio, sia per provare, chissà, a ispirare qualcuno a fare lo stesso. La mia idea rimane sempre quella di cercare di ispirare le persone a iniziare e percorrere percorsi di continuo miglioramento, e questa è un’altra di quelle occasioni.

Quindi, ho creato un piano di allenamento annuale, a partire da Settembre, in pieno stile Weineck, con degli obiettivi che simulano una gara.

Mi sono posto l’obiettivo di arrivare a Giugno del 2024 capace di eseguire un Chinto che mi sentirei di portare in una gara ufficiale, chiaramente secondo il mio grado e livello. Tuttavia non mi voglio fermare lì. Oggi voglio iniziare con un progetto che ho chiamato #BackTo20s, cioè, un percorso di allenamento in cui voglio provare a riportarmi al livello di fitness che avevo nei miei 20 anni.

Non so se sarà fisicamente possibile, ma ci proverò e ce la metterò tutta, cercando anche di trovare e spingere i miei confini, nonostante ormai abbia superato i 20 da almeno 20 anni…

Pertanto, oltre ad allenare Chinto come se volessi portarlo in gara, voglio battere e migliorare alcuni miei personal record entro Giugno 2024: ad oggi il mio record di piegamenti in un minuto è di 32 con buona forma… voglio arrivare a 50; faccio 6 trazioni alla sbarra consecutive… voglio arrivare a 10; ho un 1RM di panca piana di 78kg… voglio arrivare a 84kg; il mio yoko geri si è abbassato e arriva poco sopra l’ombelico… voglio tornare a calciare almeno al mento.

Perché sto dichiarando qui i miei obiettivi? Perché il fatto di averli buttati fuori da me, insieme al fatto che qualcuno possa supportarmi e darmi feedback è una delle tecniche più efficaci per raggiungere e superare i propri obiettivi… e abbiamo visto cosa succede all’uomo delle caverne quando raggiunge e supera i suoi obiettivi.

Chiaramente, oggi io non so quanto il mio fisico sarà in grado di fare, quindi faccio delle ipotesi basate sulla mia conoscenza teorica, ma è importante che questi obiettivi siano costantemente monitorati e che ne sia verificata la fattibilità in modo da poterli rinegoziare con me stesso in maniera sensata, cioè senza rinunciare o ridurli ingiustificatamente. Non bisogna cadere in questa trappola e, come faccio nel video qui sotto, quando si fallisce, non si fallisce veramente perché esistono solo il successo e l’apprendimento. L’unico vero fallimento, nel perseguire i propri obiettivi, è quello di non avere imparato nulla.

In fondo, anche per l’uomo delle caverne, se nel tragitto verso l’albero di mele, si imbattesse in uno di pere, più vicino e ugualmente attraente, non sarebbe sbagliato svoltare e riadattare il suo percorso.

Dunque, questa è la Week -1, in cui ho fatto la mia misurazione iniziale. La settimana prossima sarà la Week 0, di riposo, carbo-loading e preparazione, e a Settembre si comincia. Non so ancora se lo farò, ma magari condividerò i progressi su Instagram, se ti va seguimi.

Intanto, se anche tu vuoi sentirti come l’uomo delle caverne di cui parlavo sopra, cosa aspetti a crearti degli obiettivi e a trovare un coach (o un amico) che ti spinga verso di loro?