La vita è un intricato connubio tra corpo e mente, un equilibrio perfetto tra l’energia fisica e l’emozione mentale. In questa riflessione, voglio parlare di un’ esperienza che ho provato, principalmente per trasferire qualcosa che mi da sensazioni positive, in momenti di stanchezza o stress.
Sono andato ad allenarmi all’alba, con tanto di karate-gi, in spiaggia, su uno spazio con pendenza variabile e un’alternanza di sassi e sabbia in cui sprofondare.
È stato molto particolare per due motivi:
Connessione mentale con la natura, cioè nutrire le emozioni positive
Spesso ci ritroviamo intrappolati nella comfort zone, un luogo familiare ma limitante. Tuttavia, osare oltre questa zona ci regala l’opportunità di accedere a un mondo di emozioni positive. Quello che amiamo fare diventa una fonte inesauribile di energia, un elisir contro le emozioni negative. L’immersione totale nella nostra passione infonde una sensazione di connessione con qualcosa di più grande (nel mio caso il mare), aumentando la sua forza intrinseca. Indossare “la divisa”, un abito simbolico, può amplificare questo legame, alimentando la predisposizione mentale alla performance.
In questo tipo di esperienza, si possono scoprire angoli inaspettati della nostra passione, riportando alla luce lati nascosti o dimenticati. L’esperienza fatta nel tempo diventa nuovamente una ricerca personale.
La sfida fisica: tornare a imparare come i bambini
Allenarsi su superfici irregolari come sabbia e sassi richiede un profondo equilibrio e attenzione. Questa sfida rinnova la sensazione di iniziare da capo, procedendo con un ritmo lento e incerto. Tuttavia, questo ritorno alle basi permette di riscoprire e riaffermare ciò che abbiamo imparato nel corso del tempo. Ogni singola ripetizione, anche quando faticosa, rafforza le abilità motorie, specialmente quelle coordinative, permettendoci di lavorare anche sulla nostra propriocezione.
Un aspetto cruciale di questa pratica è la variazione del movimento, che aiuta a sviluppare la capacità di reagire e può anche ridurre il rischio negli atleti avanzati di incorrere nella distonia focale. Questa rara ma possibile sindrome, derivante da un sovrallenamento neurologico della mobilità fine, può rendere frustrante la vita di un atleta. La diversità delle condizioni di allenamento può diventare una sorta di scudo, un modo per proteggerci da questo rischio e mantenere il nostro corpo in armonia e reattivo alle variazioni.
Cosa mi sono portato a casa da questa esperienza?
Provare qualcosa di noto e che rappresenta una mia passione, ma in un contesto completamente differente, ha avuto un effetto moltiplicatore delle emozioni positive che provo quando pratico. Lo stato mentale è qualcosa che possiamo coltivare e nutrire e questo mi ha permesso di trasferire il buono del mio allenamento sul resto della giornata e, seppur temporaneamente, sui luoghi in cui mi trovavo.
La varietà: allenamento per la mente e il corpo
Il meccanismo di apprendimento del cervello richiede stimoli diversi. Una pratica varia, una routine mutevole, è il modo migliore per mantenere la mente sveglia e pronta e il corpo capace di adattarsi . Cambia le condizioni, prova nuove sfide ogni giorno: da azioni quotidiane come lavarsi i denti con l’altra mano, a sessioni di allenamento su superfici o contesti differenti. Questo approccio può essere la chiave per sbloccare il tuo potenziale, e ricominciare a sentirti meglio e a crescere ancora.
In conclusione, un esperimento riuscito che spero di riuscire a rifare nel futuro, sempre meglio.